Prima di sottoscrivere una qualsiasi polizza vita occorre valutare il tipo di prodotto che meglio risponde alle proprie esigenze.
A titolo puramente indicativo, se ad esempio si vuole salvaguardare la propria famiglia da problemi finanziari in caso di decesso, è preferibile scegliere un’assicurazione per il caso di morte. Se invece il proprio obiettivo è quello di garantirsi una pensione integrativa, ci si può indirizzare verso forme pensionistiche individuali o verso i prodotti di rendita vitalizia che prevedono il pagamento di un capitale o di una rendita in caso di sopravvivenza dell’assicurato alla scadenza del contratto.
Se si cerca un prodotto a più elevato contenuto finanziario, si può sottoscrivere un contratto di capitale differito o di capitalizzazione o una polizza index o unit linked.
La capitalizzazione è il contratto con il quale l’impresa di assicurazione si impegna a pagare una determinata somma di denaro dopo un certo numero di anni – non meno di cinque – a fronte del pagamento di premi unici o periodici.
Le assicurazioni miste sono forme intermedie rivolte a chi intende crearsi una disponibilità finanziaria ad una certa data e al tempo stesso tutelare la propria famiglia da problemi finanziari in caso di decesso e prevedono il pagamento al beneficiario di un capitale sia in caso di sopravvivenza che in caso di morte dell’assicurato nel corso del contratto.
Ciascun tipo di polizza ha costi e criteri di investimento diversi.
Di seguito vogliamo darvi un elenco degli aspetti che riteniamo necessari vengano valutati prima di sottoscrivere una polizza vita.
- le prestazioni offerte dal contratto (capitale, rendita, eventuali “cedole” periodiche);
- gli eventi assicurati (sopravvivenza, morte, invalidità) in base ai quali le prestazioni verranno pagate;
- la misura del premio investito: non tutto il premio versato viene investito;
- l’entità, in termini assoluti e relativi, dei costi gravanti sul contratto (caricamenti e commissioni di gestione) e quanto questi incidono sul rendimento (vi suggeriamo di cercare il c.d. costo percentuale medio che si trova nella scheda sintetica);
- i rischi finanziari collegati alle prestazioni: occorre verificare se il contratto comprende, ad esempio, la garanzia di restituzione dei premi complessivamente investiti e/o il riconoscimento di un rendimento minimo. In caso affermativo (ad es. nelle polizze rivalutabili), occorre verificare se tali garanzie sono acquisite annualmente in via definitiva (cosiddetto consolidamento delle prestazioni) o solo alla scadenza contrattuale. In caso negativo il rischio di investimento ricade interamente sul contraente;
- la durata della copertura assicurativa;
- il riscatto della polizza: è la richiesta di liquidazione anticipata del capitale rispetto alla scadenza del contratto; occorre tener presente che il riscatto di norma comporta penalizzazioni per il contraente, che devono essere valutate attentamente, soprattutto in relazione al momento in cui viene esercitato: nel primo periodo dalla stipula della polizza le penalizzazioni possono essere tali da non consentire neanche il recupero dei premi versati;
- le eventuali limitazioni della copertura caso morte per l’esclusione di alcune cause di decesso (ad es. il caso di suicidio) e per differimenti dell’inizio della copertura assicurativa (assenza di copertura nel primo periodo di validità contrattuale: carenza);
- la presenza di opzioni che consentono di convertire a scadenza la rendita in capitale o viceversa;
- la possibilità di differimento automatico di scadenza del capitale o della rendita che consiste nella possibilità di rinunciare all’immediata riscossione della prestazione per ricevere la stessa, in epoca successiva, maggiorata di un ulteriore rendimento.
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